mercoledì 30 gennaio 2013

Case su case




In quest’ultimo periodo mi sto interessando molto a un problema: 
l’intenzione della provincia di Milano di far costruire nuove abitazioni nell’area del ex Istituto psichiatrico Paolo Pini.

Nell’intersezione tra i quartieri di Affori, Comasina e Bovisasca c’è un luogo unico nel suo genere nella città di Milano, ricchissimo di piante e di biodiversità, ricco di storia e storie, di socialità ed esperienze.
Il Paolo Pini è diventato un luogo di ritrovo, ricco di associazioni e di attività, di relazione e di scambio con le attività che la ASL continua a svolgere in campo medico e psichiatrico. Si organizzano, tra le altre cose, laboratori per persone con problemi, disagi, gli orti comunitari, laboratori di vario genere, spazi dedicati alle donne.La parte che si estende oltre le mura degli Istituti scolastici Pareto e Lagrange, è un grandissimo luogo verde e pieno di alberi che per ora è poco utilizzato, ma che tuttavia svolge un ruolo silenzioso e benefico sulla città con i suoi oltre 1000 alberi e terra fertile.
Ebbene: la Provincia ha pianificato in quell’area un progetto di edificazione che andrebbe a compromettere proprio una parte degli orti comunitari all’interno dell’ex Pini, comprendendo anche gran parte dell’area didattica dell'unico istituto agrario di Milano, il Pareto, e compromettendo di fatto l’area oltre la scuola con la cementificazione di uno dei polmoni verdi del quartiere e della città.
Ho riportato qui sotto un testo scritto dall’associazione “Il giardino degli aromi”, di cui faccio parte, per edificare verrebbero abbattuti almeno un migliaio di alberi. Tra questi alberi quelli del frutteto didattico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Vilfredo Federico Pareto”.È stata già richiesta la variante al PGT (piano del governo del territorio) e, per sensibilizzare e far conoscere la questione alle persone, è cominciata una raccolta firme, a seguire partiranno delle altre iniziative a cura di un gruppo di volontari.


Il testo dell’appello.
Seminatori di urbanità: diamo rifugio a volpi e galline
Il parco del Paolo Pini con le sue ricchezze umane e culturali, un enorme laboratorio di inclusionesociale aperto a tutti i cittadini è a rischio di chiusura.
Il nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio) ha approvato l’edificazione nel Comparto LittaModignani, all’interno dell’area che attraversa parte del parco dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini fino alla via Bovisasca. Un programma di edificazione voluto dalla Provincia di Milano che non tiene in conto alcuno delle realtà operanti: orti comunitari, area sperimentale dell’Istituto Pareto, aree di biodiversità e bellezza.
Con il progetto “Comparto Litta Modignani” si andrebbero a cancellare più di un migliaio di alberi di alto fusto, più di 300 alberi da frutta (di cui 150 di varietà antiche provenienti da tutta la penisola), piante spontanee, varietà orticole, animali selvatici e insetti utili alla biodiversità, ma soprattutto verrebbe minato un sistema riconosciuto e condiviso di progettualità partecipata voluto e sostenuto dai cittadini. Un programma di edificazione che andrà a cancellare anni di intelligente lavoro sul territorio, unico per le sue caratteristiche e prospettive.
Noi realtà istituzionali e associative coinvolte, sostenute dal Consiglio di Zona9 – L’Istituto di Istruzione Superiore “Vilfredo Federico Pareto”, l’associazione Il Giardino Degli Aromi Onlus, la cooperativa sociale Aromi a Tutto Campo, l’associazione Olinda Onlus e la cooperativa sociale La Fabbrica di Olinda Onlus – chiediamo una variante del PGT perché venga revocata la procedura edificatoria su tutto l’ambito territoriale oggi perimetrato con l’Accordo di Programma, perché contrario ai principi base del nuovo PGT, ma soprattutto per salvare gli orti comunitari, l’area didattica dell’Istituto Pareto e per far sì che ettari di area boschiva diventino un luogo partecipato e gestito dai cittadini, aperto a tutti, fruibile come unica area verde dal Paolo Pini alla via Bovisasca.


La vostra firma è importante per sostenere questo obiettivo e chiedere:
· al Comune di Milano la variante al PGT,
· alla Provincia di Milano stop al piano di cementificazione,
· alle istituzioni (Regione, Provincia, Comune, ASL Milano) attenzione e dialogo su tutta l’area del
Paolo Pini intesa come laboratorio di cultura e di inclusione sociale aperto a tutti i cittadini.
ADERISCO E SOSTENGO L’APPELLO DI “SEMINATORI DI URBANITÀ” PER LA DIFESA DEL TERRITORIO

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